presso la sala "Peppino Impastato" Banca Etica in Via Cairoli 11, Padova
In collaborazione con l'associazione Viaggiare i Balcani (www.viaggiareibalcani.it) e con la Libreria Pangea.
Dragan Velikic presenta il suo nuovo libro
"Bonavia"
Keller editore
modera l'incontro il giornalista e scrittore Sergio Frigo
con la partecipazione di Aleksandra Ivic
Attraverso le vite di quattro protagonisti che si incrociano, il nuovo romanzo di Dragan
Velikić - uno degli autori più importanti dei Balcani - racconta la dissoluzione di un
Paese (Jugoslavia) con le sue ombre e speranze. Il tutto con atmosfere e qualità che
guardano all’altra grande dissoluzione multinazionale della Mitteleuropa: quella
dell’Impero austroungarico. Il titolo viene dall’Hotel Bonavia, storico albergo della città
Rijeka/Fiume, costruito ai tempi dell’Impero asburgico e tutt’ora esistente, crocevia di
molteplici destini (e culture) compreso quello dell’autore.
Belgrado, inizio del nuovo millennio: la guerra in Jugoslavia è appena finita e ancora stende la sua drammatica
ombra su ogni cosa. Tutti hanno in testa la stessa domanda: è meglio restare o andarsene?
Dragan Velikić racconta la generazione di quella guerra, la dissoluzione di un paese e lo spaesamento, la fuga, il
ritorno, il dramma attraverso le vite intrecciate di quattro personaggi. Miljan un restauratore che è fuggito da
Belgrado per vivere a Vienna abbandonando il figlio appena nato e che ora si prende cura del nipote Sinisa.
Marija che di mestiere fa la filologa e teme la solitudine conosce, davanti al consolato ungherese Marko, un
romanziere frustrato che scrive una “guida di viaggio con consigli su come evitare cose spiacevoli”. Kristina
avvera la predizione “emersa dal palmo della sua mano all’alba di un giorno lontano, all’epoca dei festeggiamenti
della maturità” quando un’indovina le aveva predetto che avrebbe attraversato la “grande acqua” e ora è arrivata
a Boston per iniziare una nuova vita.
Vite ed esistenze che partono, viaggi che si avverano, peregrinazioni e ritorni in un labirinto di storie che segna
ciò che una generazione – quella che ha visto la fine di un mondo (e in questo è molto vicina allo sguardo
mitteleuropeo di autori come Broch o Musil) e che lascia la propria eredità alla generazione seguente,
consapevole che il passato torna sempre.
Dragan Velikić è uno degli autori più importanti della letteratura serba. Si è aggiudicato alcuni dei più
importanti premi letteratri balcanici come il Premio NIN – per due volte – e il Premio Meša Selimović ai quali si
sono aggiunti il premio letterario Mitteleuropa-Preis e il premio della città di Budapest, solo eccezionalmente
assegnato ad autori stranieri.
In Italia è un autore conosciuto e amato con quattro libri tradotti per Zandonai:
Via Pola (2009)
La finestra russa (2011)
Il muro del Nord (2012)
Astrakan (2013)