Il tema della mostra è quello del ritratto, inteso come strumento per compiere un viaggio di conoscenza tra genti vicine o lontane. Perché un ritratto, al pari, o forse anche più di una mappa o di una guida, può svelare una terra, una nazione e la loro storia.

L’artista sceglie l’acquerello come tecnica pittorica immediata, adatta a cogliere e fermare le emozioni.

Romina Illuzzi nasce a Giovinazzo in provincia di Bari nel 1977.
Fin da piccola il suo svago preferito è disegnare in ogni ritaglio di tempo e su qualsiasi superficie, muri e tavoli compresi. La sua passione per l’arte la porta a scegliere il liceo artistico e gli studi di restauro presso il prestigioso Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma, specializzandosi in restauro di affreschi e lapidei.
Negli anni dirige importanti cantieri di restauro, rinunciando per oltre un decennio a “fare arte”, fino a quando non decide di sfruttare i quotidiani viaggi in treno per disegnare. E non si ferma più, approdando negli ultimi anni all’acquerello come forma artistica elitaria, perché capace come nessun’altra di creare dettagli vibranti e sinceri in pochissimo tempo, in linea con le emozioni che scorrono via veloci. Una tecnica che per Romina è come un amore maturo, che conserva in sé la scintilla del colpo di fulmine.