venerdì 13 ottobre alle ore 18,00

alla libreria Pangea
incontro con Sebastiano Tusa,
archeologo e Soprintendente del Mare della Regione Sicilia,
che presenta i suoi libri

"Viaggio nella Grecia Antica da Oriente a Occidente"  

"In viaggio tra Mediterraneo e storia"  


In viaggio tra Mediterraneo e storia
di Carlo Ruta e Sebastiano Tusa
Attraverso una serie riflessioni incrociate su una serie di vicende significative del Mediterraneo, i due studiosi pongono in rilievo l’importanza fondamentale che quest’area della terra ha avuto nei processi di civilizzazione, nella formazione dei saperi e nella sedimentazione delle culture in senso lato. Ma spostano il loro obiettivo più avanti, cercando di identificare i modi in cui è passato, malgrado le tensioni, le polarizzazioni e gli scontri irriducibili che hanno fatto la storia di questo mare, il fil rouge della contaminazione, dell’interculturalità, del dialogo interetnico, dello scambio pacifico tra popoli e civiltà. Il viaggio proposto dagli autori finisce per offrire allora degli spunti di meditazione sul presente e in particolare sulle difficoltà che sempre più si addensano sull’Occidente e l’Europa.
Nella nota introduttiva, il significato dell’opera è spiegato con queste parole: «Pensare il Mediterraneo, mare complesso e policentrico, diviso e a tratti radicalmente polarizzato, ma aperto a ogni tipo di scambio; accostarsi alla storia di questa “pianura liquida”, cercando di definirne l’ordito in evoluzione, le trame, le insidie, ma anche le virtuosità e gli slanci: questo il senso delle riflessioni qui proposte, lungo le vie di una vicenda che ha fortemente influenzato, a volte in maniera drammatica, le storie di tutti i continenti. Ne esce una tessitura a mosaico, in una forma atipica, quella del dialogo: la sola probabilmente che possa permettere di definire, senza aporie irrisolvibili, il Mediterraneo e le sue vicissitudini da prospettive che altrimenti sarebbero difficilmente amalgamabili. Tutto si apre allora ad una investigazione dicotomica: il viaggio per mare e il nostos, i commerci e la guerra, il bisogno materiale e le sfide della conoscenza, la vita e l’immaginario, il confronto e le contaminazioni tra civiltà, le luci resistenti dell’età di mezzo e il ventre molle della modernità. Un “viaggio”, in definitiva, attraverso le vicende di un mare antico, nei tempi della storia, a tratti buia e crepuscolare, a tratti aurorale e soleggiata, fino alla nostra contemporaneità, difficile, pensosa, disillusa.»

Viaggio nella Grecia antica
di Carlo Ruta e Sebastiano Tusa
Edizioni di storia e studi sociali
Un altro viaggio in forma di dialogo, stavolta nella Grecia antica; ancora uno scandaglio breve e veloce, compiuto, si direbbe, di corsa, ma, attraverso un serrato confronto con le fonti, il più possibile rispettoso della storia. In questo «cammino» vengono rivisitate le vicende dell’Ellade nei suoi momenti essenziali, i topoi materiali e immaginativi più emblematici, lungo un orizzonte esteso e differenziato che, dall’epicentro della Grecia continentale, finiva con il percorrere l’intera regione mediterranea e alcune aree dell’Asia Minore. Vengono sottolineati allora i contagi materiali e culturali che ebbero maggiore rilievo nella formazione del mondo greco, ricercandone gli effetti nelle arti, nelle lettere e, in senso lato, nell’immaginario, che introduce nelle policrome ambientazioni del mito, di cui vengono scandagliati alcuni elementi fondativi, legati ai cicli naturali e alla fecondità della terra. Si sosta perciò nell’immaginario greco dell’Occidente, animato da forti tensioni dualistiche che tendono a fondere fino al paradosso luce e buio.
Si ritorna a viaggiare quindi nella vicenda materiale, nell’Atene di Pericle, emblema e arché di tutte le primavere civili della storia, per ritrovarsi poi nei tempi, ora lenti ora veloci, del decadimento, quando, lungo gli scenari della guerra del Peloponneso, la Grecia sprofondava nel regno della hýbris, della discordia e della violenza. La democrazia della polis più illustre si svuotava, diventava altra cosa, rendendosi infine capace di mettere a morte Socrate, uno dei più grandi pensatori del mondo antico. Il lascito civile e intellettuale della Grecia, fecondato dalle culture ellenistico-alessandrine, restava tuttavia imponente e riviveva con tenacia nella Roma conquistatrice, quando l’assassinio di Archimede di Siracusa, il più grande scienziato dell’antichità, aveva chiuso emblematicamente la grande parabola dell’Ellade.

Sebastiano Tusa nasce a Palermo nel 1952, da genitori entrambi archeologi, consegue la laurea in Paletnologia presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nel 1975 dove si specializza in archeologia orientale. Indirizza gli studi verso la preistoria e protostoria mediterranea ma, tra il 1972 ed il 1985 effettua scavi e ricerche archeologiche in Pakistan, Iran ed India. Nel periodo tra il 1978 ed il 1979 espleta le funzioni di segretario generale dell’Istituto Italo-iraqueno di Archeologia effettuando scavi e ricerche nella valle del Dyala e nella zona assira a Nord di Mosul, che prosegue nel corso degli anni ’80 del secolo scorso. Dal 1980 al 1982 è ispettore archeologo preistorico presso il Museo Preistorico ed Etnografico L.Pigorini di Roma. Dal 1982 al 1993 è stato ricercatore universitario prima presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Roma “La Sapienza” e poi presso l’Università degli Studi di Palermo. Dal 1993 è entrato nei ruoli dell’amministrazione regionale siciliana dei beni culturali ricoprendo vari incarichi dirigenziali. Nel 2004 ha creato, e ne è stato Soprintendente, la prima Soprintendenza del Mare d’Italia. Dal 2010 è Soprintendente per i Beni culturali ed Ambientali di Trapani. Dall’aprile del 2012 è nuovamente Soprintendente del Mare . E’ stato docente a contratto di Paletnologia presso l’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa e di Archeologia Subacquea presso l’Università di Bologna (sede staccata di Trapani). Attualmente è professore a contratto (Gastprofessur) di archeologia marina presso la Philipps Universitaet Marburg (Germania). Dirige scavi e ricerche archeologiche terrestri e sottomarine in Sicilia, Libia, Tunisia e Giappone. E’ autore di oltre 700 saggi e monografie scientifiche e divulgative inerenti archeologia mediterranea ed orientale. Idoneo al concorso per professore ordinario di Paletnologia presso l’Università degli Studi di Cagliari.

Carlo Ruta. Saggista, studioso del mondo mediterraneo. Laurea in Filosofia conseguita presso l’Università di Messina. Laurea in Teorie della conoscenza, della morale e della comunicazione conseguita presso l’Università di Urbino. Autore di numerosi saggi. Tra i più recenti: Guerre solo ingiuste, Milano 2010; Narcoeconomy, Roma 2011; Colletti criminali, Roma 2013; Il crepuscolo della Sicilia islamica, Messina 2014; Cristiani e musulmani nella Sicilia normanna (con altri autori), Ragusa 2015. Ha curato e introdotto resoconti di viaggio di varie epoche. Ha condotto studi sull’età dei lumi. Ha condotto ricerche e reportage per riviste e giornali