Un ex cantiere navale, attivo dal 1916, fino al 2007, nella riviera ligure di ponente, in attesa prima di ristrutturazione poi di demolizione per cambio di destinazione d'uso, dopo un'accesa e controversa trattativa che ha visto coinvolta la proprietà con il territorio, il comune, i sindacati, i lavoratori. Un'area vasta 42000m2 a un passo dal mare, ora destinata a diventare una nuova zona residenziale per appartamenti, alberghi e attività commerciali. Dopo quasi 10 anni dalla chiusura e la totale cessazione di ogni genere di attività produttiva all'interno della struttura, l'autrice rende omaggio al luogo, la sua storia, la sua intrinseca bellezza. Tralasciando un approccio puramente documentaristico, l'attenzione dell'artista si è focalizzata sulla dimensione del paesaggio e sulla poetica di questo spazio esteso e pieno di memoria.
La vita vissuta all'interno, in oltre un secolo di storia dell'industria e del lavoro, riecheggia ancora negli immensi spazi all'aperto e nei capannoni vuoti, in cui il suono del mare si amplifica e rimbomba come un battito, creando un'atmosfera irreale, nell'aria rarefatta di un tempo sospeso. E' il tema della memoria a condurre la narrazione e a porre gli interrogativi utili all'indagine fotografica: "Dove va a finire la vita vissuta, la storia, la passione spesa, il bene, il male...", ed è la memoria a rimanere nel buio dietro le spalle, negli scatti dell'autrice, un buio che suggerisce, ma non svela del tutto, che rimanda al mistero del luogo. Corre lo sguardo attraverso Luce e Mare, essenze vitali che consolano e suggeriscono come la vita mai si fermi, ma possa essere colta, in ogni istante, nel suo incessante mutamento. Le fotografie, stampate in carta cotone, desiderano rendere incisiva una sensazione di densità della materia, in un prevalente color ruggine, presente sulle fotografie e ripreso negli elementi utilizzati nell'allestimento della mostra.

Rodriguez mon Amour è un progetto presentato per la prima volta a Fotografia Europea 2016, circuito off, con notevole riscontro di pubblico e critica. Dopo la tappa in Libreria Pangea, proseguirà il suo percorso espositivo alla casa museo Antonio Ligabue di Gualtieri di Reggio Emilia.

Francesca Catellani esprime il mondo che sente e vede attraverso la fotografia, la danza e il teatro.