«In generale si potrebbe dividere la schiera dei viaggiatori in due classi, molto diverse tra loro: quelli che viaggiano per vedere il più possibile e quelli che viaggiano per godere.» Con questa netta divisione, Fanny Lewald (1811-89) segna il passaggio dal Grand Tour d’élite al turismo di massa, ma anche per altri aspetti il suo Album italiano (1847) rappresenta una tappa originale nella ricca storia della cronaca di viaggio e s’inserisce autorevolmente nella pionieristica scrittura odeporica femminile, in quanto documento di emancipazione intellettuale e personale.

"È notte. Una pallida luce lunare filtra debole attraverso le cortine di nuvole che il vento leggero allontana, le stelle sbirciano di nascosto, riposano le onde del mare, la gondola attracca sugli ampi gradini. Tra le due belle colonne della Piazzetta si sale alla riva. Il leone alato di San Marco e San Giorgio, che ornano le colonne, vegliano su Venezia e proteggono il nostro ingresso."
dalla prefazione di Rita Calabrese