venerdì 13 novembre alle ore 18

alla libreria Pangea
Tommaso Forin presenta il suo libro

"Alla ricerca del giardino di Re Laurino" 

ambientato nel Gruppo del Catinaccio
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Un libro che cavalca l'onda dell'emozione, con immagini notturne fiabesche, albe, tramonti alla ricerca dei luoghi più fantastici che quelle montagne sanno offrire e che si materializzano proprio nei momenti in cui si riusciva a vedere il giardino di Re Laurino.

La ricerca dell'emozione non è seconda all'obiettivo di fondo del libro, che è far conoscere tutto il Catinaccio con immagini suggestive. Il lettore è accompagnato quasi in un tour virtuale nei sentieri più e meno conosciuti del gruppo, come il sentiero Bepo de Medil, il sentiero Paola, in estate come in inverno. Sono un amante dei silenzi della montagna, mi piace ascoltarla nei suoi luoghi più nascosti, meno battuti e pertanto meno conosciuti. Il Catinaccio poteva sembrare poco incline a soddisfare il mio desiderio di silenzio e solitudine. Il Catinaccio non è solo la Valle del Vajolet o dell'Antermoia, non è solo la Roda di Vael; questi sono i luoghi noti ai più. Con un po' di curiosità, un po' di pazienza, lasciandosi prendere per mano da queste montagne, si possono scoprire i loro angoli più reconditi, i percorsi più nascosti che si affrontano in solitudine, spesso incontrando mufloni o camosci. La ricerca del nuovo non si conclude mai, quando si pensa di averlo percorso tutto il Catinaccio fa intravvedere nuove possibilità, canaloni che conducono a destinazione più velocemente. E' la curiosità il motore di questa ricerca. Al buon escursionista, che non disdegna passaggi di I°, o di II° livello nella scala di difficoltà alpinistica, si aprono numerosissime possibilità, perché le cime sono nella maggior parte di facile ascensione. Chi direbbe, guardando i Dirupi del Larsech dal Rifugio Gardeccia, che le cime principali di questo sottogruppo sono raggiungibili anche dai non scalatori? Che cosa c'è dietro i Dirupi? Quanti sanno che lungo il sentiero frequentatissimo che raggiunge il Rifugio Principe è possibile una facilissima deviazione in un ambiente aperto e di grande suggestione sulle Teste d'Agnello? Man mano che si conosce un ambiente si è in grado di raggiungere maggiore convinzione e sicurezza nell'affrontarlo in libertà. Questa è stata la mia maggiore soddisfazione, l'esplorazione degli angoli remoti di questo Universo che ha la massima espressione nel gruppo centrale, racchiuso tra Cima Scalieret, Cima d'Antermoia, Dirupi del Larséch e Crepe di Lausa. Ma che soddisfazione cercare e trovare il sentiero Bepo de Medil che conduce in cima alla Pala de Mesdì, o in una giornata uggiosa con nevischio seguire il sentiero Paola e raggiungere il Rifugio Antermoia! Sentieri citati solo in alcune misconosciute relazioni e che permettono di muoversi nel Gruppo senza incontrare presenza umana!


La "Ricerca del giardino di Re Laurino" è un racconto fotografico che presenta il cammino di un escursionista nel Gruppo del Catinaccio, seguendo un percorso che sale da sud verso nord. Documentare l'ambiente fotograficamente è uno degli obiettivi di questo volume, ma il principale è documentare l'emozione che questi paesaggi dolomitici sanno creare, in tutti i momenti della giornata, di giorno come al tramonto, di notte come all'alba. La ricerca del giardino di Re Laurino è questo: cercare l'emozione che si prova solo in alcuni momenti e dura poco, come dura poco il colore del sole all'alba o al tramonto e come nella leggenda era possibile vedere per poco il fantastico giardino di Re Laurino. Dieci minuti di una magia che si ripete dall'inizio dei tempi ma che continua.a sorprendere ogni giorno Nella leggenda di Re Laurino la magia è il giardino delle rose che si tinge di rosso e risulta visibile solo all'alba e al tramonto. Realtà e leggenda si fondono in un sogno che in queste cime si materializza. Per provare queste emozioni è necessario farsi trovare al momento giusto sulle cime o sulle creste. Spesso ho dormito in sacco a pelo, a 2700m di quota, per essere più vicino ai luoghi panoramici, oppure ho programmato di camminare di notte per spostarmi da un versante all'altro del gruppo e riuscire così a cogliere le luci migliori. Più proseguivo nell'esplorare il territorio più ne venivo coinvolto e incuriosito, avido di conoscere nuovi luoghi e anfratti. Pure una necessità, quest'ultima, conoscere i luoghi dove ripararsi in caso di pioggia o durante le notti, passate vicino a Passo Antermoia in un anfratto, o sotto un grosso masso, come quando mi sono protetto dalla grandine sotto una roccia strapiombante nei pressi della Busa di Lausa. Perchè dormire all'esterno? I rifugi nella zona non mancano certamente! Ma a me piace cercare l'insolito, il meno noto, come ad esempio le luci notturne. Luci di stelle, di montagne che si illuminano di fronte alla luna, o quella flebile luce, invisibile all'occhio umano, che le montagne riflettono e che solo l'occhio della reflex riesce a cogliere e restituire in uno scatto. Nell'ultimo periodo la ricerca si è rivolta anche all'infrarosso, che permette di catturare paesaggi suggestivi e surreali. Alcuni testi accompagneranno il racconto fotografico, senza scendere nei minimi dettagli, che invece sono presenti nelle relazioni pubblicate nel mio sito web www.passeggiando.it. In base all'indice presente alla fine del libro, risulterà semplice trovare le relazioni dettagliate che descrivono i vari sentieri, e in alcuni casi anche scaricare i percorsi gps.
Tommaso Forin