Eventi di maggio
Venerdì 17 alle ore 18,00
alla libreria Pangea
Franco Arminio
presenta il suo libro
"Geografia commossa dell'Italia interna"
Bruno Mondadori
scheda
Definito da Roberto Saviano "uno dei poeti più importanti di questo paese", capace di restituire "frammenti di luce di un'Italia perduta", e giudicato dallo scrittore Emanuele Trevi "un prosatore di livello eccelso", Franco Arminio racconta nel suo nuovo libro i territori interni del nostro Sud, non lambiti dal mare e poveri di vegetazione, dimenticati, spopolati, spesso in rovina.
Da Taranto al Salento, da Matera a Trani, dall'Aquila alle montagne dell'aretino, l'autore si muove attraverso numerosi luoghi emblematici, svelandoci un'Italia inusuale, malinconica e assorta, come in attesa di qualcosa. Un mondo che prende vita attraverso divagazioni e illuminazioni, che colgono ogni volta l'essenza inaspettata di un frammento geografico.
La specificità di Arminio non è solo in ciò di cui parla ma nel legame profondo tra i luoghi e il suo corpo, le sue emozioni, il suo sentire. Da ciò prendono forma una geografia commossa e una scrittura di grande forza evocativa.
Il paesologo guarda e cammina. Non studia un paese, lo annusa, lo ascolta, ma non si fida di quello che si dice.
Il paesologo è un voyeur dei paesi. A qualunque ora li attraversa li scopre nella loro intimità.
La paesologia è la scienza che stuida i paesi, ma è una scienza strana a cui si dedica un solo scienzato. Una scienza che è il frutto di un banale ripiego: non potendo più vivere nel suo paese ed essendo incapace di lasciarlo, si è deciso a studiarlo.
Il paesologo non ama il narrare disteso, ma la smania aforistica, la frase singola, spaiata.
Abbiate cura di andare in giro. Non rimanete fermi
come uno straccio sotto il ferro da stiro.
Uscire di casa per leggere il mondo, tornare a casa per scriverlo. La scuola di paesologia è rivolta alle persone più percettive. Nel mondo dominato dall'attualità, nelle macerie della modernità e dell'autismo corale, la scuola propone un semplice esercizio per restituire attenzione alle cose usuali, alle cose qualsiasi che nessuno guarda più. È un'esperienza per chi ama osservare il mondo, piuttosto che giudicarlo: osservare i luoghi e i modi di abitarli senza ansie di denunce o compiacimento.
Scrivere con la luce che c'è fuori e con il buio che abbiamo dentro. Esercizi per riattivare la percezione: l'idea guida è che dove si pensa che non ci sia niente in realtà c'è sempre qualcosa. Il contenuto della scuola è composto dalle meraviglie del mondo esterno, scoprire come ci si sente in un paese sapendo che ogni paese è diverso da tutti gli altri, scoprire che il nostro corpo è un estraneo, servire la poesia piuttosto che servirsene, sentire che la vita non è tensione verso un fine contingente, ma tempo che passa e ci chiama a ritrovarci assieme ad altri gioiosamente, pur sapendo che ognuno è dentro un suo esilio implacabile e ogni lietezza è provvisoria. Un esilio che diventa meno pungente se teniamo lo sguardo basso, attaccato ai dettagli. La scuola di paesologia è un'esperienza comunitaria che dura tre giorni.
LABORATORIO
18-19 maggio 2013 - SCUOLA DI PAESOLOGIA
Laboratorio a cura di FRANCO ARMINIO
sabato 10:00-19:00 e domenica 10:00-18:00
Aula 1914 - Via Raggio di sole 2, Padova
fino a un massimo di 60 partecipanti
aperto a tutti senza alcun limite.
informazioni