Eventi di giugno

venerdì 22 alle ore 18,00
alla libreria Pangea
Mario Simonato presenta il suo libro

"Terra dura - Memorie radenti al suolo"
Caosfera Edizioni
partecipano alla presentazione le docenti del Liceo "Tito Livio" di Padova
proff.sse Benita Braga e Claudia Visentini

Disgustato dall'incuria e dalla banalità del presente, in un mondo che gli appare umanamente inutile, il protagonista si rifugia in una quieta lontananza, ove assiste al magico affiorare di un passato dalle multiformi velature: uno scaturire, da fondali oscuri, di barbagli di luci e colori che "si adagiano con lievi ondate sulle rive del presente", creando una contaminazione, a volte onirica, tra lacerti d'infanzia e residui dell'età adulta.
E' un mondo di lontani ricordi, filtrati attraverso le amate letture che si sono sedimentate nell'animo e che costituiscono il tessuto del sentire umano, a conferma che l'opera degli scrittori e dei poeti continua a vivere perenne. Così, tra il visibile di oggi e le penombre di ieri, si vanno delineando care sinopsi, a rendere vago di nostalgie il cammino che ancora lo separa dalla stazione d'arrivo.
Ritorno al passato, rifiuto del presente o, semplicemente, ricerca d'un approdo? Sogno o realtà? In una paradossale vicina lontananza, Lui (il protagonista) sembra aspirare ad un mondo di desideri inappagabili, ove "tutto è rimasto quale mai era stato lasciato."

SINOSSI
Introduzione:
nella "Introduzione" il prof. Pasquale Natali chiarisce gli scopi e il valore culturale dell'opera.
Premessa:
nella premessa si puntualizza che i ricordi si stemperano nella fantasia e sono trasfigurati dal richiamo ricorrente agli autori e alle opere degli scrittori.
Praefatio:
il protagonista, ormai vecchio, ritorna ai luoghi d'infanzia, completamente sfigurati dal progresso; ma in quel deserto ecco emergere dal suolo e alzarsi in volo radente i cari ricordi d'un tempo che appare lontanissimo.
1942 e dintorni:
di questi primissimi anni di vita non rimangono memorie, se non il sentimento di rifiuto d'ogni guerra e violenza. Si accenna a qualche momento della seconda guerra mondiale, la svolta del '43 e la Resistenza legata a quel piccolo mondo rurale.
Post bellum:
è il periodo che va dai 3 ai 6-7 anni del protagonista; è la scoperta del piccolo mondo circostante: la casa, le fatiche della terra, l'avventura dei giochi, le prime curiosità e l'approccio alle credenze religiose.
Un mezzo '48:
sono gli anni in cui il protagonista si apre al mondo, oltre l'orizzonte domestico (6-11 anni): la scuola, le prime compagnie, i rischi dell'avventura un po' scalmanata e le stupite (a volte dolorose) esperienze legate alla frequenza dei culti religiosi.
La Pisana:
il capitolo narra la curiosa e angosciosa scoperta del mondo della sessualità del protagonista, con i conseguenti traumi interiori legati a una educazione e a una religione sessuofobica.
Arminio:
questo personaggio nutre l'animo del protagonista dei primi seri interrogativi, destinati a consolidarsi nell'età adulta (rapporti sociali, politica, fede...), tanto da spingerlo a lasciare definitivamente quei luoghi, in cui la storia sembra impigrire e quasi assopirsi.
Il treno:
narra la partenza definitiva del protagonista dal suo paese natio con gli stupori e le paure legate all'incognita del futuro.
Postfatio:
il brevissimo capitolo si collega al Praefatio: il protagonista si risveglia dal sonno dei ricordi e riprende mestamente il cammino dalla parte del... tramonto.

Premessa (presente nel testo)
"Queste memorie sono un cammino del tutto immaginoso su un terreno fin troppo reale. Vano cercare volti d'un tempo e volti d'oggi. A parte le fonti citate e i corsivi, unica realtà sono gli incanti e le paure, il sorriso e lo sberleffo, il riso e il pianto. Il resto va lasciato al libero gioco della fantasia.
Voci e suoni gergali, parodie, alterazioni foniche e morfologiche, pleonasmi, allitterazioni, relitti di desuete formule magico-sacre del mondo agreste, sono le care spoglie abbarbicate ancora alla vita. Sradicarle significherebbe sradicare la vita stessa.
I riferimenti letterari presenti sono talmente noti che darne puntuale conto risulterebbe offensivo all'intelligenza dei quattro lettori.
Queste pagine, infine, vogliono essere un umile, rispettoso omaggio ai cantori della mia terra."
Mario Simonato

Mario Simonato è nato in provincia di Padova. Docente di Storia e Filosofia in pensione, ha curato, all'interno della sua attività educativa e culturale, l'allestimento e la messa in scena di spettacoli teatrali, da lui scritti o elaborati su testi di autori classici, ottenendo lusinghieri successi sia a livello locale che nazionale. Questi i testi più significativi, già pubblicati a cura del Liceo Classico "Tito Livio" di Padova: "Edipo, la tragedia dell'Occidente", "La linea sottile", "Beati i puri! (storie di ordinaria follia)", "Costola d'uomo", "Il contastorie", "La locanda dei destini incrociati", "Qualcosa è successo, ovvero il caso del cadavere scomparso". Ha, inoltre, scritto e allestito le rappresentazioni sacre "Emmaus", "L'Impostore" e "Perché piangi, donna?"

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