Eventi di maggio

sabato 22 alle ore 18,00
alla libreria Pangea
Marco Finco
presenta il suo libro
"Dodici lune"
altromondo editore

La presentazione si snoda nella rivelazione di tre delle dodici lune, in un percorso tra parola e musica dal vivo:

Narratori:
Adriano Zancan
Arianna Fraccaro
Nicoletta Babetto

Musiche:
Marco Finco – chitarre
Simone Beggio - tastiere

Una casalinga reduce da un esaurimento, un professore universitario in cerca di una vera vita, una giovane vinicoltrice distratta, un manager con una sorpresa in testa, sono alcuni degli spunti per brevi racconti, attratti dall’infinitamente piccolo e dall’infinito che riescono a manifestarsi nella vita quotidiana, nel singolo gesto, nel simbolo più semplice. Una continua ricerca per fissare l’esatto fotogramma. Ogni movimento, ogni azione, ogni pensiero, ogni oggetto racchiude in sé l’istante di magia, di spiritualità, di trascendente.
Le magie sono racchiuse in dodici lune, ognuna simbolo di un elemento essenziale della vita: la normalità, il tempo, il pensiero...

Estratto:
“L’uomo allora tornò come piccolo e si sentì veramente felice. Aveva ancora il tempo per far tutto. Nulla era perso. Il riposo avrebbe sistemato ogni cosa. Ben presto il suo gonfiore avrebbe potuto sparire. Avrebbe lasciato le macchine a cercare la radice dei suoi mali mentre lui sarebbe stato ben presto già da un’altra parte. Un bel giorno avvolto nelle profumate lenzuola verdi scenderà gli scalini della clinica avventurandosi nei lunghi sotterranei bui lungo cui era stato condotto. Farà così poco rumore che neppure gli scanzonati specialisti stanchi e un po’ annoiati per la lunga estate troppo concentrati sui controlli delle sue funzioni vitali lo vedranno scivolare fuori dal letto. Una alla volta lascerà cadere a terra le lenzuola profumate che gli avvolgevano il corpo lungo i corridoi dell’ospedale. In fondo all’ultimo corridoio, quando sarà completamente nudo e spogliato del suo passato, troverà la maniglia per l’uscita d’emergenza. Lentamente premerà la leva e aspirando la calda aria della nuova estate rimarrà fermo ad osservare la nuova giornata. Poi con un nuovo strano sorriso scomparirà oltre la porta inghiottito dalla luce.”

Marco Finco, Ingegnere Chimico, aspirante musicista, maratoneta.
Il suo amore per la musica ed in particolare per il jazz si è sempre più legato a quello per altre forme di espressione artistica quali la fotografia, il cinema e naturalmente la letteratura. Tempo (passato e futuro), ricordi, sogni si dilatano o stringono a seconda delle necessità. I silenzi, le parole non dette si caricano di significati. Come nella musica, i silenzi non sono spazi vuoti ma parte integrante della stessa composizione. Da questa idea deriva la sua scrittura: spezzata, proprio a far pesare lo spazio, la pausa, l’attesa, la pace.
Il suo mondo è la città, all’alba e di notte. Luoghi in cui persone si incontrano in modo diverso dal giorno: dove le differenze sociali possono enfatizzarsi o appiattirsi, dove il dolore e la gioia del vivere assumono più peso. Le zone industriali e le città moderne attraversate per lavoro e come volontario della Croce Rossa gli hanno cucito sulla pelle il suo modo di guardare al mondo.

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